martedì 15 maggio 2012

Le vere ragioni della vivisezione e i metodi alternativi

Ogni anno 400 milioni di animali vengono barbaramente vivisezionati. Ciò che succede all’interno dei laboratori sperimentali della falsa scienza, sia che questa operi per conto privato o pubblico, è fondamentalmente ignorato da gran parte della popolazione, perché? Sicuramente il motivo principale è l’occultamento delle gravissime dinamiche che hanno luogo all’interno degli spazi adibiti a tali pratiche di tortura: i media, collusi col sistema tiranno, fatto di industrie della carne e farmaceutiche, ma non solo, seguono politiche ben precise nel non parlare di questi argomenti, ed il motivo è solo uno: la massa non deve sapere, non deve pensare, perché se pensa potrebbe capire e ribellarsi. Già.. La massa non deve sapere che le sostanze chimiche dei medicinali (che il sistema ci offre per farci ammalare ancora di più) sono tutte “testate” sulla pelle degli animali, sui loro occhi, sui loro organi interni, sulla loro psiche. Inutile ribadire che è eticamente ingiustificabile, ma.. Etica a parte, il loro sacrificio è scientificamente utile? Testare sugli animali è utile per l’uomo? Risposta: no, il loro sacrificio è utile solo a chi beneficia dell’enorme giro di denaro che deriva da tanta sofferenza. Veniamo al dunque: di chi è la colpa? La colpa è di chiunque vada al supermercato o in farmacia.. Se è vero che è difficile, ma non impossibile (posso dirlo per esperienza personale), fare a meno delle medicine, è un po’ meno complicato optare per una spesa etica. Ogni singolo prodotto per la cura della persona (shampoo, sapone, ecc), o della casa, è testato sulla pelle dei nostri amici a quattro zampe di ogni specie: a titolo d’esempio, cito i conigli per i test sui cosmetici e, sempre a titolo d’esempio, cito alcune famose marche assassine che conducono esperimenti di vivisezione: L’Oréal, Max Factor, Neutromed, Leocrema, Gillette, Tampax, Colgate, Elvive, Lancaster, Johnson,... La lista nera è davvero troppo lunga per citarle tutte, ma è fondamentale informarsi circa le marche che, invece, non ricorrono a tali torture. Sempre a titolo d’esempio, cito l’ Erbolario, Lush, Provenzali, Alverde, ecc..  Sopra ho affermato che testare sugli animali è inutile per l’uomo, perché? Perché le specie animali sono tutte differenti fra loro: ciò che risulta dannoso per l’essere umano, può non esserlo per un altro animale, o esserlo per concentrazioni diverse della stessa sostanza. Il ratto ed il topo manifestano effetti tossici della stessa sostanza chimica a differente concentrazione; ad esempio, la nicotina è dannosa per il ratto ad una concentrazione di 50 mg/kg, mentre è dannosa per il topo ad una concentrazione di 3 mg/kg, e tali differenze nella manifestazione degli effetti a diversa concentrazione nel ratto e nel topo si presentano anche per altre sostanze come il paracetamolo, l’ossalato di sodio, la thioridazina HCl, e moltre altre sostanze ancora! Un altro esempio fra i tantissimi è dato dal benzene, presente nelle benzine, nelle colle, nelle vernici, ecc, che presenta dose letale per l`uono pari a 126 mg/kg e  tra gli effetti collaterali rilevati è annoverata la leucemia;  sugli animali, invece, non è stato riscontrato nessun effetto, a parità di dose somministrata. Un altro esempio ancora è il metanolo, che presenta dose letale per l`uomo pari a 300-1000 mg/kg, provocando effetti come le vertigini, la cecità, nausea e debolezza ma, ancora, sugli animali non è stato riscontrato nessun effetto. Gli esempi che potrei citarvi sarebbero infiniti. Vien da sé la conclusione che, se è vero che ratto e topo reagiscono a concentrazioni così differenti alle stesse sostanze (per molte altre sostanze c’è assoluta discrepanza nelle reazioni riguardanti il ratto ed il topo), possiamo ben immaginare quanto un ratto e/o un topo costituiscano dei modelli del tutto incompatibili col modello “uomo”: l’utilizzo di animali non umani come modelli dell’uomo significa condurre indagini per tentativi, senza alcuna cognizione delle dinamiche che si susseguono. La vera ragione all’utilizzo degli animali nella sperimentazione “scientifica” è la possibilità di confondere i dati, il potersi avvalere della giustificazione del limite di tolleranza di errore che comunque è accettato, perché considerato minimo (ma nella realtà non è affatto minimo). Questo giro di dinamiche studiato ad hoc non fa altro che incrementare il ciclo di ricerche atte-secondo i vivisettori assassini- a migliorare i risultati ottenuti precedentemente.. Ed ecco che aumentano anche i soldi che vengono stanziati per massacrare e uccidere proprio coloro che non meritano questa sorte.Quali esperimenti vengono condotti sul corpo degli animali e quali sono, invece, i metodi che possono sostituire ognuno di essi? Cercherò di elencare alcuni test di vivisezione ed i loro possibili ed efficacissimi metodi sostitutivi.
Il primo che vi cito è il test di tossicità acuta e di tossicità ripetuta per via orale, da molto tempo criticato poiché non fornisce  informazioni circa i meccanismi d´azione della sostanza e risulta scarsamente attendibile, a causa delle sensibili variazioni cui è soggetto nei diversi laboratori. Il progetto relativo a tale metodo alternativo è denominato A-CuteTox  e prevede il ricorso ai metodi in vitro e lo studio di tutti i dati già disponibili in natura sulla tossicità acuta. Già da ora è possibile beneficiare di tutti i dati reperibili nei centri antiveleni, nelle industrie e negli ospedali, i quali hanno il vantaggio di fornire dati sulla tossicità umana; su tali dati è possibile effettuare uno studio QSAR e screening in vitro con i saggi già in uso su colture cellulari.
Vorrei aprire una piccola parentesi circa l`affidabilità dei test in vitro.  Tra gli anni 80 e 90 venne condotto uno studio, chiamato MEIC, per verificare la capacità predittiva delle colture cellulari rispetto agli animali nei test di ecotossicità, sulla base di alcuni dati noti di tossicità di alcune sostanze sull`uomo. Questo studio dimostrò che una batteria di tre saggi su colture di cellule umane era maggiormente predittiva, economica e pratica degli studi condotti su animali. L`indice di predittività  tra questa batteria di test era dell`83% rispetto ai risultati ottenuti utilizzando ratti e topi, il cui indice era del 65%.
Un altro tipo di test condotto su animali è il test di irritazione oculare (molto usato in cosmesi), in cui vengono adoperati principalmente i conigli e si osserva il gonfiore, l`ulcerazione, il rossore e la corrosione dei loro occhi. Anche qua si possono avanzare delle critiche: la valutazione del grado di irritazione è soggettiva, in quanto esso varia a seconda del vivisettore che esegue la tortura; l`altra critica riguarda la biologia: l`occhio umano è molto diverso rispetto a quello del coniglio albino; infatti, la cornea umana è più spessa e meno ampia, la lacrimazione dei conigli è molto scarsa e la membrana oculare del coniglio è sei volte più spessa rispetto a quella dell`uomo. Metodi alternativi per questo test sono: modelli di cornea umana in vitro (saggio EpiOcular, modello HCE, modello HCE-T modello Irritection). Inoltre, è possibile un´analisi statistica dei dati già disponibili in letteratura, per verificare se sono disponibili dati di una sostanza strutturalmente simile che potrebbe presentare effetti analoghi, valutabili con metodi QSAR.
Per questa sperimentazione, c´è da aggiungere che uno studio accurato da un punto di vista chimico-fisico consente di effettuare una prima scrematura; ad esempio, sostanze con PH altamente acido o altamente alcalino sono senza dubbio irritanti e quindi non dovrebbero necessitare di ulteriori test.
I test in vitro sono validi sostitutivi anche dei test effettuati in farmacologia dove, utilizzare  modelli incomparabili col modello "uomo" risulta inequivocabilmente pericoloso per l`uomo stesso: uno studio della Millenium Pharmaceuticals confrontò i risultati di test sui ratti e sull`uomo di alcuni farmaci per la tossicità sul fegato: 28 di essi vennero testati anche sull`uomo in test clinici e il risultato fu che degli 11 tossici nei ratti solo 2 erano tossici per l´uomo, mentre 6 erano innocui. Dei 17 innocui dei ratti, 8 erano innocui anche per l`uomo, mentre 6 si rivelarono tossici.
La discussione sull`inadeguatezza e la pericolosità dell`utilizzo di modelli ineluttabilmente errati per qualunque studio dedicato alla razza umana è facilmente estendibile tanto quanto l`argomentazione etica, a cui non è riservata una posizione di minore importanza ma, anzi, rimane la ragione base di ogni lotta animalista,  che vede le innocenti vittime come veri e propri soggetti di diritto, capaci di soffrire e sentire il dolore proprio come qualsiasi altro animale.
Il mio accorato messaggio è rivolto a tutti voi e fa appello sia al vostro libero pensiero guidato dall`intelligenza, sia alla vostra sensibilità;  la fine della loro sofferenza inizia dove inizia il nostro buon senso: boicottate qualsiasi casa, qualsiasi marca (di cosmesi, prodotti per la casa, ecc) che utilizzi gli animali per le loro ingiustificate torture. Sul web sono ormai disponibili numerosi siti che ci guidano verso un acquisto consapevole ed etico e che ci forniscono i nomi delle case  "cruelty  free"che non effettuano vivisezione. Sosteniamole!

YTV

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